Apr 5, 2008

Diario dall Iran: sulla repubblica islamica parte 1

L'Iran e' probabilmente il paese dove e' piu' marcata la differenza tra la mentalita' della popolazione e la linea politica del governo.
Questa incredibile schizofrenia si percepisce in qualsiasi conversazione con la gente.
Gli iraniani, contrariamente all'impressione che se ne trae nei media occidentali, sono di fatto una delle popolazioni piu' moderne ed emancipate, non diversi nel modo di pensare dagli europei.
La differenza la fa la Repubblica islamica. La dura repressione delle liberta' durante il regno dello Shah ha creato il supporto popolare necessario al successo della rivoluzione del 1979, fortemente voluta dall'intero popolo iraniano. L'onda rivoluzionaria e' stata sapientemente guidata e cavalcata dal carismatico Ayatollah Khomeini, che ha saputo catalizzare la voglia di autonomia intellettuale e di reazione all'occidentalizzazione della popolazione verso l'islam, guidando il processo per nulla scontato o automatico che dalla cacciata dello shah ha portato alla repubblica islamica.
Non c'e' stata reazione alla deriva autoritaria presa fin dai primi mesi del nuovo regime, non ce ne e' stato il tempo: a meno di un anno di distanza dalla rivoluzione, l'Iran viene attaccato dall'Iraq di Saddam Hussein, che gli USA considerano allora un buon alleato tanto da armarne l'esercito con armi chimiche, carri armati, missili ed aerei.
Di nuovo i destini dell'Iran vengono decisi anche per colpa di un intervento straniero, che compatta la popolazione bombardata dietro i propri leader: schema peraltro ripetuto negli anni in plurime occasioni dalla diplomazia USA, evidentemente incapace di imparare dai propri errori e di arrivare a capire davvero una cultura straniera.
E cosi' gli iraniani sono diventati agli occhi del mondo la progenie dei mullah, una banda di fanatici religiosi pronti a tutto per convertire il mondo all'islam.

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