Mar 25, 2010

Dalle zanne un fiore



E' sbocciato il fiore della mia pianta canivora, una dionaea muscipula o venere acchiappamosche.
Aveva sempre creato bocche per catturare gli insetti, poi d'un tratto ha iniziato a far crescere un lungo stelo dall aspetto minaccioso, sulla cima del quale sono spuntati prima dei bocciuoli, poi dei fiori bianchi.
Del tutto inatteso, e quantomeno pittoresco.

Mar 22, 2010

Il grande timoniere

Mar 18, 2010

Mar 15, 2010

Perchè?

'La caratteristica di questo Governo e' quella dell'etica politica''. Lo ha detto a Mestre il 14 marzo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. ''Prima di questo Governo, compresi quelli di centrodestra, - ha spiegato La Russa - la tecnica e' stata quella della parziale irresponsabilita': il Governo decideva, poi affidava a qualcuno il compimento delle proprie decisioni e se qualcosa non funzionava, la colpa era di chi non aveva saputo tradurre in fatti concreti le decisioni del Governo. Il Governo Berlusconi, dal primo giorno - ha sottolineato - ha modificato la politica della responsabilità in etica della responsabilità"

Perchè una simile dichiarazione, in un momento in cui è chiaro come la questione morale sia proprio il problema più grande della coalizione al governo?
C'è un problema di prospettiva nella percezione che il governo in questo momento ha di se, o stiamo assistendo ad una strategia cosciente di mistificazione per mezzo di becera propaganda fatta di menzogne?

Mar 14, 2010

cibo per gatti e fast food

Secondo una ricerca condotta dal laboratorio Global Food Testing di Burton on Trent, Inghilterra, il livello di grasso trovato nelle scatole per gatti “Gourmet Gold” è risultato solo l’ottava parte di quello del pollo fritto della Kentucky Fried Chicken (KFC) ed è anche molto inferiore a un Big Mac della McDonald’s o un pasto della catena Pizza Hut. “Non farebbe alcun male agli essere umani mangiare questo cibo”, ha detto il Dr. John Searle, il responsabile dello studio, riferendosi ovviamente agli alimenti per cuccioli.

Mar 11, 2010

Di Balasciam

Balasciam è una provincia che la gente adorano Malcometo, e ànno lingua per loro. Egli è grande reame e discende lo re per reditade; e scese del legnaggio d'Allesandro e de la figlia di Dario, lo grande signore di Persia. E tutti quegli re si chiamano Zulcarnei in saracino, ciò è a dire Ales[a]ndro, per amore del grande Allexandro.
E quivi nasce le priete preziose che si chiamano balas[c]i, che sono molto care, e cavansi ne le montagne come l'altre vene. E è pena la testa chi cavasse di quelle pietre fuori del reame, perciò che ve n'à tante che diventerebboro vile. E quivi, in un'altra montagna, † ove si cava l'azurro, e è 'l migliore e 'l piú fine del mondo; e le pietre onde si fa l'azurro, è vena di terra. E àvi montagne ove si cava l'argento.
E la provincia è molto fredda. E quivi nasce cavagli assai e buoni coritori, e non portano ferri, sempre andando per le montagne. E nascevi falconi molto volanti e li falconi laineri: cacciare e uccellare v'è lo migliore del mondo. Olio non ànno, ma fannone di noci. Lo luogo è molto forte da guerra; e' sono buoni arcieri e vestonsi di pelle di bestie, perciò ch'ànno caro di panni. E le grandi donne e le gentili portano brache, che v'è ben 100 braccia di panno bambagino, e tal 40 e tal 80; e questo fanno per parere ch'abbiano grosse le natiche, perché li loro uomini si dilettano in femine grosse.

Marco Polo, Il Milione
Balasciam è il Nagorny Badakhsham, nel Pamir tajiko

Mar 9, 2010

Pedofilia nel clero

Federico Lombardi, portavoce vaticano, ha affermato che gli episodi di pedofilia riguardano anche altri ambiti oltre al clero, per cui è bene inserirli in un contesto più ampio.
Il problema è che buona parte degli altri ambiti in cui si verificano abusi sono contesti patologici e deviati, che certo non hanno la pretesa di essere la guida morale per la società, fino al punto da influenzarne le leggi.

Alle pretese seguono anche le responsabilità, volenti o nolenti.

Mar 8, 2010


Genova, lungomare di Nervi

Mar 3, 2010

Elezioni locali in Olanda

Olanda, boom del partito xenofobo
Le proiezioni: "Il Ppv è la terza forza"
Il partito della Libertà (Pvv) xenofobo e anti islam di Gert Wilders è il grande vincitore delle elezioni amministrative in Olanda e passerebbe dall'essere il quinto al terzo partito in Olanda su base nazionale.

E' quanto emerge dalle proiezioni sul numero di seggi in Parlamento, mostrati da Nos Tv.

Secondo i grafici mostrati dall'emittente il partito dei cristiano democratici (Cda), pur molto ridimensionato, rimarrebbe il primo partito olandese seguito dai laburisti, anch'essi in caduta. Il Pvv aumenterebbe la sua presenza di quindici seggi in Parlamento, passando da 9 a 24 seggi.

L'affluenza alle urne, che si sono chiuse alle 21, è stata del 56%.

Da Repubblica.it


E' un giorno triste. Anche in un paese storicamente aperto e tollerante oggi ha vinto il poulismo becero.
Vorrei iniziare un complesso discorso sul senso ed i controsensi del nazionalismo oggi, ma per ora l'unica cosa da dire è che anche qui alla maggior complessità della politica contemporanea la gente risponde radicalizzandosi sui temi più semplicistici. E questo a mio parere è molto triste.

Mar 2, 2010

Camogli


4 Stagioni




Mar 1, 2010

Perchè il commercio equo e solidale deve adattarsi al libero mercato



Spesso i prodotti del commercio equo e solidale vengono venduti ad un prezzo più alto dei corrispondenti prodotti comuni.
I consumatori "accorti" e "consapevoli" sono felici di pagare questa differenza, conoscendo i benefici sociali del prodotto, e spesso attribuendovi una migliore qualità.
In realtà questa modalità di consumo nasconde un errore sostanziale.
Analizziamo la struttura del processo economico sottostante al commercio, diciamo, del caffè, che insieme al cacao è simbolo del commercio equo.

In un rapporto economico di libero mercato troviamo diversi attori interessati nel processo di produzione e distribuzione del caffè: il contadino che lo produce, il mercante che lo compra al contadino, lo distribuisce e trae i profitti dalla vendita, ed il consumatore finale del prodotto, che lo acquista.
Chiaramente nella categoria "mercante" possono trovarsi più individui, che rappresentano i diversi passaggi della catena di distribuzione, ma per la nostra analisi il numero di questi passaggi intermedi non è importante, in quanto possiamo ammettere che, se il sistema è ottimizzato, siano gli stessi sia per la distribuzione classica sia per quella equa e solidale.

Il contadino può possedere o meno la terra che lavora, ma in generale non avrà la liquidità necessaria ad assicurarsi i mezzi produttivi per garantirsi il raccolto. Questo è un elemento chiave dell'intera analisi: il contadino i questione non è indipendente economicamente, quindi dovrà ricorrere a un prestito di capitale per poter produrre il raccolto. Difatti il sistema equo e solidale (che d'ora in poi abbrevierò ES) non si applica ai prodotti di agricolture di aree completamente sviluppate (o artigianato, per estensione).

Quindi, il contadino per produrre ha bisogno di reperire il capitale da investire nei mezzi di produzione, dalle sementi ai macchinari agli antiparassitari etc.
Se si rivolge ad una banca, potrà ricevere un prestito a tassi molto poco vantaggiosi, in quanto la banca dovrà garantirsi contro l'insolvenza del contadino, che non possiede garanzie sufficienti: il raccolto annuale insomma rappresenta in assoluto la più importante risorsa economica del contadino.

Il mercante offre quindi un prestito al contadino ad un tasso leggermente migliore di quello che la banca può offrire.
Questo può sembrare frutto di una logica antieconomica, ma in realtà con il prestito (che il contadino ovviamente accetterà in quanto più vantaggioso) trasforma il contadino in debitore, e potrà acquistarne il prodotto per poi rivenderlo.

Il mercante segue una logica di massimizzazione del profitto.
Questo significa che il prezzo che pagherà al contadino per i suoi prodotti sarà il più basso possibile, in grado cioè di ripagare il debito e garantire la minima sussistenza al nucleo famigliare del contadino in una stagione normale, ma costringendo il contadino a protrarre ulteriormente il debito in caso di raccolto scarso.
Il limite minimo del prezzo è dato dal mantenimento della convenienza del prezzo fatto dal mercante rispetto a quello calcolato sul prezzo del prestito bancario, tenendo conto che il contadino in un'agricoltura non meccanizzata non può vendere le sue merci direttamente al mercato saltando l'intermediazione del mercante.

Vale la pena notare che il mercante sta comportandosi in maniera neutra, questo paradigma economico non è influenzato da scelte morali, solo dalla logica di massimizzazione del profitto del mercante, che ovviamente cercherà la maggior convenienza negli affari.

Il mercante quindi sosterrà dei costi di distribuzione della merce, la venderà ad un prezzo concorrenziale che gli garantisca un guadagno. A parità di prodotto i consumatori acquisteranno quello a costo minore.

Un prodotto ES obbedisce allo stesso paradigma, ovvero la filiera produttiva del singolo chicco di caffè dalla pianta a casa nostra è la stessa. La differenza principale sta nella logica del mercante. Il mercante ES (perchè di questo si tratta, ovvero di chi distribuisce e vende la merce del contadino che come abbiamo detto non è in grado di farlo da solo) non usa una logica di massimizzazione del profitto, ma di distribuzione equa del profitto stesso con il contadino. Questo non cambia i costi di produzione e distribuzione, il contadino dovrà comunque ricorrere al prestito del mercante ES per l'acquisto dei mezzi di produzione essenziali.

Il prezzo finale del prodotto rimane quindi lo stesso, in quanto non è gravato da costi diversi: l'unica differenza chiave tra i processi sta nella logica di ridistribuzione del profitto: nella filiera tradizionale il mercante, avendo la possibilità di allocare il profitto, massimizzerà la sua quota parte. Anche il mercante ES potrà allocare il profitto dell'intera operazione, ma seguendo una logica di distribuzione equa, garantirà al contadino una più alta quota parte.

La logica di mercato per cui vale la pena pagare di più un prodotto equo solidale in quanto tale rappresenta quindi un ingiustificato aumento del prezzo finale del prodotto stesso, sostenibile solo grazie alla buona fede dei consumatori; limita inoltre la capacità di espansione sul libero mercato delle merci di provenienza ES.

Quest'anno ricorrono i 150 anni dalla pubblicazione di "Max Havelaar" dello scrittore olandese Multatuli, libro di protesta sociale conro le quote di coltivazione di te e caffè e le inique politiche coloniali nelle Indie orientali olandesi, che rappresenta una pietra miliare nella presa di coscienza dei problemi della distribuzione equa.
Vale la pena leggerlo.

 
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