Oggi i turkmeni scelgono il successore del "Turkmenbashi", padre della patria, Saparmurat Niyazov. Colui che è stato padre padrone della nazione, unico depositario del potere dal 1985 fino al 21 dicembre del 2006, è morto lasciando dietro di sè una struttura che non prevedeva alternative al suo culto della personalità, e quindi non prevedeva l'esistenza di figure che potessero offuscare l'autorità centrale o dividerne anche solo in parte il potere. Così i candidati alle seconde elezioni che il Turkmenistan vedrà nella sua storia sono figure poco note alla popolazione, governnatori locali, sindaci, o membri della burocrazia. Il risultato è che il vincitore sarà, in maniera del tutto prevedibile, Gurbanguly Berdimuhammedow, attuale acting president e candidato favorito dalla ristertta cerchia al potere. Come nel '92 ci si aspetta un plebiscito di proporzioni sovietiche, e certamente la decisione di non accettare commissioni indipendenti per verificare la correttezza di svolgimento delle consultazioni è indicativa dello stato delle libertà sociali e politiche nel paese, penultimo nella graduatoria di freedom in the world.
PROSPETTIVE: il Turkmenistan, 2mil. abitanti in un territorio ricco di gas e petrolio ma totalmente occupato dal deserto del Kara kul, è strategicamente la pedina più importante nel nuovo Grande Gioco per l'Asia centrale: sia la Russia sia gli USA hanno interesse nelle fonti energetiche della regione e nel crearsi alleanze in un'area geograficamente cruciale per il management dell'intero medio oriente, e il Turkmenistan ha in più lunghi confini comuni con l'Iran e l'Afghanistan. Di qui inoltre potrebbero passare gli oleodotti ed i gasdotti in grado di trasportare idrocarburi dal centro dell'Asia al mar Nero e alla Turchia evitando Iran, Siria e Russia. Si spiega quindi l'indulgenza della comunità internazionale verso il dispotismo di Ashkabad, verso quello che, salvo inattese virate riformiste e democratiche, rimane il più compiuto esempio di totalitarismo che la storia ricordi, paragonabile soltanto al regime coreano di Pyongyang. E dovrebbe essere sufficiente a spiegare perchè questo pezzo d'Asia rimasto sempre fuori dalla storia, governato da bizzarri dittatori dal nome inpronunciabile sia di assoluta importanza nelle attuali questioni geopolitiche. Soprattutto è un buon esempio di notizia ignorata dai circuiti mediatici ufficiali nonostante la rilevanza effettiva, dimostrazione della vitale necessità di sviluppare una curiosità in grado di superare la superficialità imposta dai media contemporanei.
qui analisi delle elezioni turkmene in inglese dall'agenzia ferghana.ru:
http://enews.ferghana.ru/article.php?id=1823
http://enews.ferghana.ru/article.php?id=1827
qui due analisi da radio free europe sulle prospettive del paese, in inglese:
http://www.rferl.org/featuresarticle/2007/02/78707CDF-3E78-4DBB-B453-F367A7A4969A.html
http://www.rferl.org/featuresarticle/2007/02/782B1294-8B66-476A-9FD2-23FCC48D78A7.html
e qui un profilo di niyazov da wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Saparmurat_Niyazov
Feb 11, 2007
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