Un momento della manifestazione della minoranza russa a Riga per chiedere il riconoscimento del russo quale seconda lingua ufficiale in Lettonia
Vetrina al museo dell'occupazione russa, Riga
L'eredità sovietica ha lasciato alla Lettonia una composizione etnica divisa quasi egualmente tra lettoni e russi. Questi ultimi, in leggera minoranza, rappresentano però la maggioranza a Riga e nelle 3 maggiori città del paese.
La caduta dell'Unione Sovietica ha portato la Lettonia all'indipendenza, nuovamente dopo il periodo tra le guerre mondiali: con lo scoppio della seconda guerra mondiale, e con il patto di spartizione dell'Europa orientale ttra Molotov e Ribbentrop, la Lettonia è stata occupata così come i suoi vicini dall'URSS, e susseguentemente annessa, in un atto chiaramente contrario al diritto internazionale.
E' quindi comprensibile come la Lettonia indipendente si sia mossa nella direzione di liberarsi dell'eredità culturale lasciata dall'Unione, scegliendo il lettone come unica lingua ufficiale, e concedendo la cittadinanza automatica solo a coloro che discendevano dai cittadini dello stato d'anteguerra, invaso dall'URSS. Per ggli altri è tuttora richiesto un esame di conoscenza della lingua e della storia locale, cosicchè una larga parte della comunità russa vive di fatto come stranieri residenti, quasi apolide, e privata del diritto alla rappresentanza politica.
Quali diritti devono avere la priorità? i diritti di un popolo, sicuramente vantati contro l'etnia di coloro che li hanno negati a lungo, o i diritti umani fondamentali degli individui, magari nati e cresciuti da generazioni in un territorio che di colpo diviene terra straniera?
Credo che questi ultimi debbano indiscutibilmente risultare preminenti, anche a scapito di particolarismi locali o pretese di autonomia, in qualsiasi realtà: non esiste altro valore principe che quello del diritto dell'individuo, che qui diventa base fondante di una società di pololi basata sulla molteplicità, superamento del modello dello stato nazionale.
LINK: dall'euroblog del giornalista inglese Mark Mardell, BBC; http://www.bbc.co.uk/blogs/thereporters/markmardell/2007/10/stateless.html
Oct 10, 2007
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