Dec 4, 2007

Quando il pistolero sbaglia la mira

Ahmadinejad lo aveva sempre sostenuto, magari con tono di sfida.
Sicuramente facile da identificare con il nuovo cattivo di James Bond dopo Kim Jong Il, i Talebani, Bin Laden e Saddam, il presidente iraniano è stato dipinto continuamente dal momento della sua elezione come il nemico della pace, la minaccia all'occidente, colui a cui non si può nè si deve credere.
E invece quello a cui non credere era Bush. Un rapporto dell'intelligence americana ha evidenziato come l'Iran abbia sospeso già nel 2003 lo sviluppo di tecnologia nucleare destinata ad armamenti.
E ora i falchi di Washington, dopo le menzogne sulle armi di distruzione di massa di Saddam (che tra l'altro va ricordato che furono usate dall'esercito iracheno nella guerra contro l'Iran, ed erano un gentile omaggio degli Stati Uniti all'allora alleato), hanno perso la credibilità necessaria a mettere in atto il progetto di attacco preventivo, secondo la miope e criminale logica cara all'attuale amministrazione.
Il risultato della tensione di questi due anni, quindi, si riduce probabilmente al rafforzamento interno del governo degli ayatollah e di Ahmadinejad, logica conseguenza di una politica di minacce, e del conseguente rallentamento del processo di apertura e democratizzazione da tempo presente in Iran, fortemente voluto dalla popolazione ad esclusione delle frange più conservatrici.

LINK: http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7126422.stm
http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/7126117.stm
http://newsforums.bbc.co.uk/nol/thread.jspa?forumID=3888&edition=2&ttl=20071204124806
http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/esteri/usa-iran-rapporto/usa-iran-rapporto/usa-iran-rapporto.html

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