Nov 19, 2007

Silenziosi venti di guerra sull'Europa

Si sono appena tenute le elezioni in Kosovo: ha vinto Thaci, leader del PDK, fronte indipendentista nella guerra del '99.
Il 10 dicembre la troika, ovvero il gruppo di contatto per il destino della provincia balcanica composto da Russia, UE e Stati Uniti, dovrà presentare un progetto riguardante il futuro della regione, a maggioranza albanese ma culla della cultura serba.
Il fatto è che l'accordo non ci sarà, perchè la Russia continua ad appoggiare la Serbia, considerata però dalle altre parti in causa come la principale responsabile della crisi balcanica.
Nonostante il fatto che nessuna delle due versioni sia di fatto vera, non si supererà l'impasse, e quindi Thaci potrà, con l'assenso della popolazione kosovara, dichiarare unilateralmente l'indipendenza. La Serbia ha da poco approvato la nuova costituzione che sancisce l'indivisibilità del suo territorio, compreso ovviamente il Kosovo.
Le possibilità che questo empasse evolva pacificamente sono assai remote, anche a causa dell'incapacità dell'occidente di risolvere la situazione in bosnia. tuttora divisa tra una entità serba ed una mista croato-musulmana.
Stiamo avvicinandoci ad un prevedibile nuovo collasso della regione balcanica, l'unica d'Europa fuori dall'Europa: le conseguenze non potranno che farsi sentire anche nelle nostre tranquille casette, e tutto sommato è giusto così.
Aspettiamo allora, e ignoriamo, sperando che questo menefreghismo possa salvare i nostri piccoli microcosmi benestanti: quando il vento dell'odio dalle impervie montagne dell'est inizierà a soffiare davvero su coloro che chiedono di non essere più generosi e di non interessarsi più a quello che succede al di là del loro piccolo orizzonte lombardoveneto, forse ci renderemo conto che in fondo la "guerra dei barbari" riguardava anche noi, e anche noi ne potevamo essere causa.
Mio nonno andava a caccia in Yugoslavia: mi raccontava di gente ospitale, educata e raffinata. Mi raccontava di come il vero confine fosse quello con la Bulgaria sovietica, controllato da torrette e posti di guardia.
Ora quel confine è stato spostato dall'odio lungo la Miljacka ed il Danubio, e solo un fragile baluardo protegge ancora il po, l'Arno o l'Adige.
I problemi degli altri sono spesso i nostri, che lo vogliamo o meno.
Impariamo allora a non ignorarli.

LINK: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/esteri/kosovo-elezioni/thaci-vittoria/thaci-vittoria.html

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