Mar 28, 2008

Parole e poesia 1

Da latanadellataranta.blogspot.com
Al marinaio errante

Vola, pensiero. Esprimiti
nella brezza marina che soave accarezza il volto orfano del viaggiatore.
Erra, fra gli occhi lucenti delle puerpere sofferenti
fra le grida strazianti di fanciulli innocenti
eppur colpevoli di non aver imparato a giocare.
Ascolta, il crudo respiro dell'uomo che medita aggredito dal timore di un'Idea.
A te, viaggiatore, è concesso il privilegio dei privilegi:
dare voce alla più intima esigenza dell'uomo, la conoscenza
l'unica a non essere perfetta quando non è più in vita.
Vola con le mie ali,
Guarda con i miei occhi,
Ascolta con le mie orecchie
perchè anche io mi nutro della tua curiosità.
Porta con te il mio sorriso e donalo, con il tuo,
alle persone che ti ospiteranno: sarà esso l'amore del padre
verso la donna,
che oltre ad amarlo,
gli ha dato l'essenza del suo nome.
Sarà esso il peso del grave,
che adeguandosi all'umana immaginazione,
accetta di volare e cadere e levarsi e poi chinarsi, immobile, alla sua stasi.
Sarà esso il frutto di una gratitudine che tutti dobbiamo all'umanità stessa,
l'unica per cui tutto si è fatto.
Riposa le tue stanche membra fra le braccia del tuo amico.
Calma la forza dei tuoi muscoli nei soffici capelli della tua donna...
e quando volgerai al termine i tuoi occhi non si chiuderanno,
spalancati continueranno a brillare,
come stelle che diventano pianeti ed esistono per essere ammirate.

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