Nov 27, 2007

Istigazione alla violenza e pluralità di idee

La scorsa settimana mi è capitato di leggere due articoli, uno sulla BBC ed uno sul Jerusalem Post, che parlavano dell'Iran.
Quello del media inglese riportava un articolo molto critico verso il presidente iraniano Ahmadinejad, apparso su uno dei giornali più conservatori del paese, l'Islamic Republic Daily, voce della guida suprema del paese, l'Ayatollah Ali Khamenei.
Le critiche rivolte riguardavano la presa di posizione di Ahmadinejad contro chiunque criticasse il cammino verso il nucleare dell'Iran: il presidente era arrivato ad accusare di tradimento gli oppositori della sua politica.
Un articolo del genere dimostra come il presidente iraniano stia perdendo il supporto anche della leadership politica del paese, dopo aver ormai da tempo perso quello della popolazione, stanca delle difficoltà economiche e della deriva autoritaria del paese.
Il giorno prima era apparso un articolo sul Jerusalem Post, quotidiano conservatore israeliano, scritto da Michael Freund, intitolato "Five reasons to bomb Iran now": basava la sua tesi sulla necessità di contrastare una corsa al nucleare nella regione, di garantire la sicurezza di Israele, di prevenire il possibile passaggio di materiale nucleare dalle mani iraniane a quelle di gruppi terroristici sciiti in tutto il medio oriente.
Per dirla con le parole di Shirin Ebadi, avvocato iraniano per i diritti delle donne e premio Nobel per la pace, l'unica ragione per cui tuttora in Iran la popolazione sopporta le angherie del regime degli ayatollah è per reazione all'attacco continuo portato al paese dagli USA e da Israele. La linea dura dei falchi in questi due paese è da ritenersi responsabile per la deriva autoritaria che ha portato Ahmadinejad al potere nel paese che ha la popolazione più progressista e moderna dell'intero medio oriente.

LINK: http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7106335.stm
http://www.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1195546681706&pagename=JPost%2FJPArticle%2FShowFull

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