Nov 28, 2007

Luoghi comuni e responsabilità energetiche

Entro il 2020, secondo un rapporto del World Watch Institute, il 20% dell'energia usata in Cina proverrà da fonti rinnovabili: energia solare, idroelettrica, eolica.
E' una percentuale altissima, che porterà il paese al primo posto a livello mondiale in questa speciale classifica.
E significa anche che la presa di posizione ambientalista dei dirigenti del partito non era un bluff, ma sta effettivamente cambiando la geografia energetica del gigante asiatico.
Questi dati rappresentano il colpo di grazia per le posizioni dominanti in occidente sul problema dell'energia pulita: se la Cina, finora il grande capro espiatorio, è in così poco tempo riuscita a riconvertire buona parte della propria produzione energetica, significa che anche la produzione di gas serra in Europa potrebbe a breve superare quella cinese, e diventare la seconda regione per emissioni dopo gli Stati Uniti: se poi consideriamo che le emissioni pro capite di gas serra, vediamo che i cittadini nordamericani producono dieci volte più di cinesi o indiani, e gli europei tra le 7 e le 9 volte a seconda del paese d'origine.
Anche l'alibi cinese è saltato: siamo noi i primi responsabili dei problemi ambientali del pianeta, e dobbiamo assumercene le responsabilità riducendo drasticamente il nostro forsennato regime di consumi.
Per quel che riguarda la Cina invece, dall'oriente è arrivata una prova di maturità da grande potenza mondiale, in grado di giustificare e supportare le ambizioni del paese di proporsi come modello a livello mondiale nei prossimi decenni.

Centrale eolica vicino ad Urumqi, Cina occidentale


Fonti: dati provenienti dal World Watch institute

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